
Egregio Assessore, le siamo grati che Lei e la sua Giunta abbiate deliberato la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità per i danni alla viticoltura abruzzese. Dal suo comunicato (14/11/2023) viene fuori un quadro della situazione economica del comparto agricolo in regione preoccupante che però non si limita al solo settore vitivinicolo, ma si estende a tutti gli altri settori: stimiamo perdite di circa il 40% per i cereali, dell’80% per i legumi ed anche – in alcune zone- il 50% per l’olivicoltura, oltre e danni consistenti anche per altre colture come ortaggi ecc.
Danni causati dal maltempo, dalle fitopatologie, dalla siccità e dalla MANCANZA DI ACQUA da parte di chi avrebbe dovuto erogarla e che si estendono a cascata all’intero indotto, fornitori di beni e servizi per l’agricoltura, clienti, stoccatori, trasformatori e rivenditori. Questa situazione a lei è nota, avendo già annunciato il 27 giugno di quest’anno la stessa richiesta di stato di calamità per il settore agricolo (link all’articolo). Mentre aspettiamo che i comunicati stampa, i “diremo, faremo…”, i proclami elettorali si trasformino magicamente in un ristoro per gli agricoltori danneggiati (che con ogni probabilità sarà irrisorio, atteso che il governo, con il DL 104/23 di recente convertito in legge, per i danni peronospora ha stanziato appena 7 milioni di euro per tutta Italia), le chiediamo una sola cosa, possibile giusta ed efficace: sospendete la terza rata dei contributi di bonifica.
Non sarà un ristoro consistente, ma almeno è immediato ed in questo momento critico è essenziale per le economie delle aziende agricole in forte difficoltà, perché sono contributi non dovuti, ingiusti e vessatori ed inoltre imposti per far fronte alle somme che invece dovrebbero pagare ACA, Comuni, Province e Regione. Solo pochi giorni fa il Consorzio di Bonifica Centro ha richiesto all’ACA un contributo di bonifica ordinario e straordinario per 4,7 milioni di euro, ma sappiamo (e lo sa anche lei) che l’ACA è obbligata a pagarne solo 2 perché le tariffe cui è ACA soggetta sono state determinate da ERSI un anno e mezzo fa ed il Consorzio le ha accettate: e allora chi pagherà la differenza di 2,7 milioni di euro? Probabilmente i consorziati, con gli aumenti illegittimi che corrispondono alla terza rata della mega imposizione di quest’anno.
Basta con i proclami, che siano le richieste seriali dello stato di calamità o i contributi fantasma dell’ACA, basta con le parole, basta con il continuare a prendere in giro agricoltori e cittadini. Faccia la cosa giusta. Sospenda la terza rata dei contributi, e non dica che non è competente, perché il Consorzio esegue alla lettera quello che voi, Giunta Regionale ed assessorato, gli chiedete di fare. Date un segnale concreto agli agricoltori se davvero volete aiutare l’intero comparto!
