È ormai ben noto che gli avvisi di pagamento che abbiamo ricevuto sono così elevati perché riguardano due annualità 2022 e 2023 e gli aumenti disposti per ben tre annualità, 2021-2022-2023.

Il Consorzio non ha ritenuto di sospendere almeno gli aumenti – che più o meno corrispondono alla terza rata di contributi – perché avrebbe necessità di cassa da soddisfare.

Ci sorge spontanea una riflessione:

Perché non ha ancora applicato gli aumenti al settore ambientale, che pure ha indicato alla Terza Commissione Agricoltura?

Stiamo parlando di 1,8 milioni di euro messi nero su bianco sulle famose Linee Guida che Regione e Commissione hanno approvato il 13 giugno 2023 e di altri 1,4 milioni (sempre contribuenza ambientale) che, per coerenza, avrebbe dovuto esigere per il 2023 così come ha fatto per i consorziati, per un totale di 3,2 milioni di euro, soldi che mancano all’appello ma che nessuno pagherà mai.

Il Consorzio ha fornito a Regione e Commissione Agricoltura le giuste informazioni sulle quali questi organi si sono espressi? E se così è, perché non richiede questi soldi all’ACA o all’ERSI?

La Storia

Nel 2021 il Consorzio delibera 4,6 milioni di euro di aumenti dei contributi totalmente illegittimi che il T.A.R. annulla con la sentenza dell’11 aprile 2023; il Consorzio a maggio 2023 in esecuzione della sentenza annulla gli aumenti, ma non passano 5 giorni che li ripropone tali e quali, imputandone 1,8 all’ACA e 2,9 ai consorziati agricoli ed extra agricoli.

Parliamo di aumenti del 44% sulla tariffa base che si pagava nel 2021 a causa degli extra costi dell’energia registrati nel 2022.

Nel 2023 cambia il fornitore di energia, scendono i prezzi ed il costo totale dell’energia passa da 4,6 milioni del 2022 a soli 2,7 milioni del 2023 (un risparmio di circa 2 milioni di euro!) ma – come fa lo Stato con il prezzo della benzina quando scende il petrolio – la tariffa consortile non scende, anzi, rimane esattamente la stessa: contributo di bonifica 2023 +44%.

Agosto 2023: vengono inviati 50 mila avvisi di pagamento che contengono due annualità e gli aumenti per tre, importi triplicati rispetto al passato, i consorziati si ribellano, protestano, alcuni di essi propongono nuovamente due ricorsi al T.A.R. che andranno in discussione tra pochi giorni.

Settembre 2023: il COMITATO BONIFICA SOSTENIBILE chiede a Regione e Consorzio la sospensione in autotutela degli aumenti che giudica totalmente illegittimi, aumenti che corrispondono più o meno alla terza rata dei contributi richiesti.

Ora come allora il Consorzio non risponde, la Regione non si pronuncia, i politici non sanno neanche di che parliamo, tutti aspettano la sentenza del T.A.R., ma esattamente ora come allora non cambiano i termini del problema: l’ACA è ancora esentata dagli aumenti che gravano solo sui consorziati.

Ancora una volta auspichiamo che il 27 ottobre il T.A.R. si pronunci di fronte non solo ad una palese illegittimità, ma di fronte ad una vera e propria presa in giro del sistema pubblico regionale.